Dopo la sofferta eliminazione agli europei di basket, avvenuta ai quarti di finale, l’Italbasket si affaccia ai Mondiali di basket 2019 con uno spirito nuovo. Anzi, non è solo lo spirito ad essere nuovo, è la squadra ad essere in un momento di profondo cambiamento. Ma quale sarà il futuro della nazionale azzurra di basket? Riuscirà ad arrivare ai Mondiali che si terranno in Cina il prossimo anno? E soprattutto, riuscirà a conquistare un titolo che manca da troppo tempo? Le domande sono tante, le risposte molte meno. Di certo, bisogna riconoscere che l’Italbasket ci sta provando e ha già portato a casa qualche risultato positivo, che fa ben sperare per il futuro.
Le nuove regole della FIBA
Prima di vedere cosa succede a Casa Italia, bisogna ricordare che la FIBA (Federazione Internazionale di Pallacanestro) ha introdotto delle importantissime novità da quest’anno, novità che potrebbero avere un grande peso sui risultati dei nostri giocatori. Innanzitutto, è stato deciso di organizzare Mondiali ed Europei ogni quattro anni, così come accade già per il calcio. Poi, è stato deciso che i Mondiali 2019, che si svolgeranno in Cina, distribuiranno i lasciapassare per le i Giochi Olimpici di Tokyo 2022, assumendo quindi una doppia importanza. Infine, le fasi di qualificazione per il Mondiale 2019 si svolgeranno durante la stagione, ponendo diversi interrogativi sulla gestione pratica da parte dei giocatori, soprattutto quelli che giocano nell’NBA.
L’Italia riparte con Romeo Sacchetti
Dopo l’addio alla nazionale di basket italiana di Ettore Messina, è arrivato a dirigere gli azzurri Romeo Sacchetti, stella del basket italiano degli anni ‘70, vincitore di un Europeo e di un argento Olimpico. Fino ad ora, la “nuova” nazionale italiana non ha deluso le aspettative, anzi, forse le ha superate. Le fasi di qualificazione per il Mondiale cinese hanno già impegnato gli azzurri in quattro tappe, da cui sono sempre usciti vincitori. Prima con la Romania (battuta sia all’andata che al ritorno, nel secondo caso con il punteggio di 101-50), poi la Croazia e infine anche con i Paesi Bassi, l’Italia è riuscita a fare l’en plein, conquistando il primo posto nel girone.
I giovani azzurri non fanno rimpiangere i big
Fino ad ora quindi, l’assenza dei big come Belinelli e Datome, non hanno influito sulle prestazioni della squadra. I nuovi formati di gioco nei campionati internazionali rendono problematica infatti la convocazione dei big impegnati nei campionati stranieri, come NBA (Belinelli) e BSL (Datome).
Ma Sacchetti è stato molto chiaro: meglio avere dei giovani pieni di voglia di giocare e fare bene piuttosto che aspettarsi il miracolo da un grande campione svogliato. Quindi, per adesso, il nuovo format non nuoce all’Italia, ma anzi le fa bene.
Ora, i prossimi impegni dell’Italbasket saranno quelli contro la Croazia il 28 giugno e contro i Paesi Bassi il 1 luglio. Entrambi da affrontare con ottimismo, potrebbero rivelarsi ancora una volta positivi per un’Italia che sembra essere rinata dalle sue ceneri, grazie alla buona volontà e alla determinazione. Esattamente quello che lo sport dovrebbe insegnare.