Dopo la disastrosa esclusione dai Campionati del Mondo di calcio 2018, la nazionale italiano prova a ripartire con un nuovo allenatore: Roberto Mancini avrà una grossa responsabilità, quella di riportare l’Italia tra le grandi del calcio mondiale. Ma non sarà facile, la sfida che lo attende è decisamente impegnativa.
Dal no di Ancelotti all’entusiasmo di Mancini
Oltre a Roberto Mancini, la FIGC aveva sondato il terreno anche con un altro grande allenatore italiano, Carlo Ancelotti, attualmente nuovo allenatore del Napoli dopo l’esonero nel 2017 da parte del Bayern Monaco, che ha però declinato l’offerta, preferendo invece accettare quella dei partenopei.
Così, si sono intensificate le trattative con Roberto Mancini, che si è dimostrato fin da subito molto interessato alla possibilità che gli veniva offerta. All’epoca, Mancini era l’allenatore dello Zenit di San Pietroburgo, in Russia, e si è dovuto attendere la fine del campionato russo per poter dare ufficialità alla cosa..
La reazione dello Zenit all’addio di Mancini
Se i tifosi italiani esultavano per l’arrivo di un nuovo tecnico, estremamente motivato e pronto a prendere in mano le sorti dell’Italia del calcio, lo Zenit di San Pietroburgo non è stato altrettanto contento. Mancini aveva firmato con la squadra russa un contratto fino al 2020, contratto che è stato necessario sciogliere “senza giusta causa”, dato che lo Zenit sarebbe stato ben contento di continuare ad onorarlo. Questo ha creato non pochi problemi, considerato anche che quando Mancini ha iniziato le trattative con FIGC, lo Zenit era ancora impegnato nel campionato nazionale e stava lottando per il quarto posto, ovvero per la Champions League.
Le novità dell’era Mancini
Comunque, tutto è bene quel che finisce bene e Mancini è diventato il nuovo tecnico della Nazionale italiana di calcio. Sua un’immensa responsabilità: risollevare il calcio italiano dopo il disastro della mancata qualificazione a Russia 2018. Mancini ha subito introdotto alcune novità nella rosa dei convocati. Ha fatto molto parlare il ritorno di Balotelli, che ha risposto con entusiasmo alla chiamata del nuovo mister. Poi, alcuni volti nuovi: Emerson Palmieri Dos Santos (difensore del Chelsea), Daniele Baselli (centrocampista del Torino), Rolando Mandragora (centrocampista del Crotone) e Domenico Berardi (attaccante del Sassuolo). È cambiato anche il capitano: ora ad indossare la fascia sarà Leonardo Bonucci, chiamato al difficile compito di sostituire uno dei capitani più amati di sempre, Gigi Buffon.
I primi risultati, ottenuti nelle tre gare amichevoli pre Mondiale, sono stati altalenanti, con una vittoria non entusiasmante contro l’Arabia Saudita, un pareggio con l’Olanda e una sconfitta contro la Francia, troppo forte per un’Italia ancora in prova. Ma intanto, i primi passi sono stati fatti, bisogna attendere che la squadra lavori sull’affiatamento e sull’intesa. Il compito di Roberto Mancini è appena iniziato.