Nel 2011 il calcio italiano è stato scosso dall’ennesimo scandalo. Appena passati sei anni dal terremoto sportivo di Calciopoli, che costò ad una squadra del livello della Juventus la retrocessione in serie B, la serie A è stata di nuovo teatro di intrighi e truffe, che hanno portato ancora una volta all’arresto di volti noti e alla retrocessione di squadre verso leghe minori. Ma andiamo per ordine e ripercorriamo le tappe dello scandalo.
Scoppia Calcioscommesse, ribattezzato anche Scommessopoli
Siamo nel giugno del 2011 quando si sente parlare per la prima volta di Scommessopoli. La vicenda inizia con i primi illustri arresti, tra cui spicca il nome di Giuseppe Signori. Anche se le accuse sono gravi, all’inizio la vicenda non viene particolarmente seguita all’estero, soprattutto perché sembra coinvolgere solo squadre di Serie B e C. Viene poi coinvolta anche l’Atalanta, squadra di Serie A, che riceve però solo una penalizzazione del punteggio per il campionato in corso. Una punizione tutto sommato ridotta che tende a ridimensionare la situazione. Ma presto le cose cambiano e Calcioscommesse diventa la nuova vergogna sportiva italiana.
Sotto c’è molto di più
Le cose sembrano ormai a posto, quando nel dicembre dello stesso anno, vengono fuori altre verità scandalose. Non solo si scopre che le frodi venivano organizzate da molto più tempo rispetto a quello che si pensava inizialmente, ma anche che sono coinvolti altri paesi oltre l’Italia, in particolare Singapore. La Polizia continua ad indagare e nel maggio del 2012 vengono effettuati altri arresti illustri, tra cui il capitano della Lazio Stefano Mauri. Lo scandalo tocca anche la nazionale italiana (nello specifico i difensori Leonardo Bonucci e Domenico Criscito) a poche settimane dall’inizio di Euro 2012: è una tragedia nazionale.
Come si è conclusa la vicenda
In seguito alle indagini condotte dai magistrati, si è arrivati a diversi processi che sono sfociati in decine di condanne. Le squadre coinvolte hanno dovuto pagare ammende di migliaia di euro e alcune di esse hanno subito anche delle pesanti penalizzazioni in campionato. Il Lecce, ad esempio, sono stati retrocessi alla Lega Pro, mentre il Bologna calcio è stato condannato a pagare una multa di 50.000 euro. I giocatori e gli allenatori coinvolti sono stati penalizzati con pesanti squalifiche, che per alcuni hanno significato un addio anticipato al mondo del calcio. Nomi importanti come quello di Leonardo Bonucci e Marco Di Vaio sono stati puliti dal processo, mentre la maggior parte degli indagati ha visto il proprio nome macchiato dalla condanna, come Antonio Conte che è stato squalificato per 10 mesi.
L’ennesimo scandalo calcistico italiano ha comunque dimostrato che lo sport più amato dal Bel Paese non è affatto così pulito e limpido come invece dovrebbe essere.